Alberobello nato come villaggio di agricoltori, insediatisi in un vasto bosco di querce selvagge; proprio da questo deriverebbe il suo nome, in origine appunto Silva Arboris Belli. È un sito UNESCO, che dai primi anni del Rinascimento divenne abitato caratterizzato da architetture originalissime: i Trulli. Costruiti con sole pietre calcaree, le “chiancarelle”, e senza utilizzare la malta, hanno una copertura conica che termina con un pinnacolo spesso di diverse forme; all’esterno sono talvolta decorati con simboli che richiamano la magia, il mondo primitivo e la cristianità. La passeggiata si svolge tra la zona più antica, Aia Piccola e quella più recente, il Rione Monti, dove gli artigiani invitano i turisti ad entrare nei loro Trulli per visitarne la struttura e degustare i prodotti tipici locali.
A pochi chilometri dal mare, in eccezionale posizione panoramica, adagiata su tre colli, si affaccia su un tappeto verde – argenteo di ulivi,Ostuni, “la città bianca”. Fu greca, longobarda e normanna, appartenne ai Francesi, a Isabella d’Aragona e anche ai Veneziani. All’interno delle mura turrite della fine del 400, il centro storico è un labirinto di vicoli suggestivi, un candido ricamo di case in pietra, palazzi e palazzetti barocchi uniti da scale, viuzze e botteghe. Al culmine dell’altura, dopo una intrigante passeggiata in leggera salita, la cattedrale del 400 romanico-gotica, dominata da un insolito timpano curvilineo e un meraviglioso rosone a 24 braccia.
Il Salento è un concentrato di storia pugliese e di tradizioni legate alla Grecia e a Bisanzio. È terra di stupore, perché anche nel paese più piccolo e silenzioso canta una chiesa barocca, un castello, un palazzo baronale. E’ terra incerta tra due mari, Adriatico e Ionio, che bagnano le coste sabbiose o scogliose, a seconda dei nostri desideri, dove nulla è scontato. Ovunque si è tentati dalla cordialità degli abitanti: l’ospitalità è ancora un valore sacro e spesso capita di essere chiamati con un grande sorriso ad assaggiare specialità culinarie o ad entrare in una cappella aperta, lasciata al rispetto religioso del viandante. A Lecce si giunge con emozione, come se fossimo attesi nel salotto di una ricca e seducente nobildonna che non può dimenticare il suo passato classico. L’anfiteatro romano irrompe infatti nell’atmosfera rinascimentale e barocca di Piazza Sant’Oronzo, luogo dove dal Palazzo del Sedile, alla congiunta chiesetta di San Marco, fino alla statua di Sant’Oronzo collocata su una delle colonne della via Appia, si respira il lustro della Lecce angioina, spagnola. Ma quando si giunge dinanzi alla Basilica di Santa Croce o nella Piazza del Duomo si ha la netta sensazione di essere all’interno di una rappresentazione.
Sulla parte più orientale d’Italia, Otranto. Città greca e romana, nel Medioevo fu uno dei più importanti centri del dominio bizantino in Italia, capoluogo e base militare del territorio circostante. Al periodo di massimo splendore mise fine il memorabile assedio dei turchi, nel 1480, con un massacro di 800 idruntini, i famosi martiri d’Otranto. Tra i giochi di luce delle pietre assolate, il mondo pare riscattarsi e godere del profumo del mare, alternato a quello delle delizie culinarie che ci tentano dalle vetrine, nei vicoli. L’artigianato del cuoio, dell’argilla, della lavorazione delle pietre, attrae ogni anno tantissimi turisti. Il richiamo delle numerose botteghe artigianali, dei deliziosi punti di ristoro, concentrati in poche bianche stradine, non distrae dalla visita ad un gioiello di architettura orientale: la chiesetta di San Pietro d’Otranto che apre il suo portale ai visitatori sbigottiti dinanzi alla concentrazione dei colori affrescati sulle pareti. Dopo qualche passo, l’atmosfera raccolta di quel luogo lascia spazio alla magnificenza del Castello, sul mare, edificato alla fine del Quattrocento dagli Aragonesi. Il vero gioiello della città e però la Cattedrale romanica. Essa conserva il meraviglioso mosaico in tessere policrome che formano un enorme albero della vita e che concentra tutto il sapere del medioevo, la cappella dei martiri e la cripta a cinque navate.
Luogo privilegiato, tanto da essere nominato sito Unesco per la sua eccezionalità, è Castel del Monte, situato in una terra di confine tra la provincia di Bari e Foggia ed arroccato su di un’altura da cui, strategicamente, domina il paesaggio sottostante. E’ stata la dimora più amata dall’Imperatore Federico II di Svevia, la più originale come forma (ottagonale, con otto torri ottagonali) e che ancora oggi, dopo anni di studio, è avvolta nel mistero del suo reale significato e della sua destinazione. La costruzione risale alla prima metà del Duecento e la totale assenza di meccanismi di difesa e prigioni avvalora l’ipotesi secondo cui il castello non fu costruito per scopi difensivi ma semplicemente abitativi o addirittura esoterici.
Maggiori info:www.proloco.andria.ba.it/casteldelmonte.php
Trani è nota nella storia pugliese per il suo spessore culturale, attribuibile in parte all’amore per questa terra da parte di Federico II, ma anche alla presenza costante di scambi con l’Adriatico e Venezia, al rapporto con la Terra Santa all’epoca dei Crociati, alla creazione della Universitas di stampo giuridico. Questi antichi eventi riecheggiano nell’atmosfera che accoglie i visitatori della bellissima Cattedrale: strategica la sua vicinanza al mare e al Castello federiciano, incantevole il suo alto campanile e le absidi estradossate. La storia del Duomo è raccontata dalla sua stratificazione: un ipogeo dedicato a San Leucio (VII sec.), la chiesa di Santa Maria (VIII sec.) che si sviluppa fino alla cripta della chiesa superiore dedicata a San Nicola Pellegrino datata 1099. La visita si svolge nella lettura di particolari artistici come i bassorilievi, le colonne, i capitelli e le tracce di antichissimi affreschi. L’esterno è ricchissimo di immagini scolpite sia di carattere biblico, sia legate alla tradizione del bestiario medievale, opera didascalica che trattava in modi mitici e leggendari delle qualità degli animali con intento moraleggiante. E’ celebre anche la porta di bronzo della cattedrale datata 1180 e decorata da formelle di scene bibliche e mitologiche.
Le grotte di Castellana: magico esempio del fenomeno carsico (che caratterizza le terre a conformazione calcarea in cui i flussi fluviali di superficie sono assenti perché, assorbiti dalla terra, scorrono nel sottosuolo all’interno di profonde grotte caverne) le grotte di Castellana si sono formate in seguito all’azione di un fiume sotterraneo e sono attualmente un sito UNESCO. La loro bellezza incomparabile è resa spettacolare dalla enorme quantità di stalattiti e stalagmiti che compongono impareggiabili scenari di sogno. Due gli itinerari, uno breve di circa 1 km e uno completo di quasi 3 km, si alternano ogni 30 minuti, partono tutti dalla Grave che si raggiunge per una grande scalinata e si snodano attraverso grotte dai nomi evocativi come i Ciclopi, L’Angelo, la Civetta, la Cascata d’Alabastro, il Piccolo Paradiso, il Corridoio del Deserto, la Torre di Pisa e la grotta Bianca.
Maggiori info: www.grottedicastellana.it
Bari, capoluogo di Puglia : si affaccia sul mare Adriatico il capoluogo pugliese. Il suo primo insediamento risale a circa 3000 anni fa e da allora fu terra della Magna Grecia nell’VIII secolo a.C., poi conquista romana e in seguito longobarda, bizantina, araba, normanna e sveva durante la dominazione di Federico II. Di tutte queste dominazioni porta le tracce, soprattutto nel suo centro storico. Sperone di roccia proteso sul mare dove si è svolta la vita cittadina fino all’800, il borgo antico, dove nettamente si respira il levante, è un dedalo di viuzze, vicoli stretti, piazze grandi e piccolissime che inghiottono il visitatore come in una casbah. Il borgo antico è protetto dal mare da un’antica muraglia fortificata, bagnata dal mare fino agli anni 30 da cui si gode una bellissima vista sul porto vecchio. Vi si accede dal Lungomare che segue il tracciato delle antiche mura, oppure da corso Vittorio Emanuele, uno degli assi viari più antichi della città, che prima scorreva al di fuori delle mura. E’ proprio a partire dal Corso che è andato sviluppandosi il primo quartiere “extra moenia”, al di là delle mura, il così detto Borgo Murattiano perché fu il vicerè di Napoli, e cognato di Napoleone, Gioacchino Murat a volerlo. L’itinerario pedonale della città vecchia non può non toccare Piazza del Ferrarese, Piazza Mercantile, la Muraglia, la Basilica di San Nicola, la Cattedrale e l’imponente Castello normanno-svevo risalente al 1130 circa.L’antica città marinara e commerciale, porto da cui partivano, tra il XII e XIV secolo i cavalieri crociati alla volta della Terra Santa si estese, per volontà del vicerè di Napoli, con palazzi di notevole bellezza, precisa e squadrata come una scacchiera attraversata da strade che si intersecano ad angolo retto. Corso Vittorio Emanuele che divide la città vecchia dal quartiere murattiano, vale una passeggiata e così via Sparano e corso Cavour dove si possono ammirare fra i palazzi più belli della città come il Palazzo del Governo e il Teatro Comunale Niccolò Piccinni; Palazzo Mincuzzi, la chiesa di San Ferdinando e il Palazzo Ateneo; su corso Cavour il teatro Petruzzelli (il cui raffinato interno è andato distrutto in un incendio doloso nel 1991 e riaperto nel dicembre 2009) e il Palazzo della Camera di Commercio.
Maggiori info: http://www.pugliaturismo.com
Matera e i suoi “Sassi”: lo straordinario patrimonio storico, architettonico, urbanistico e naturalistico condensato nei Rioni Sassi di Matera e nel prospiciente Altopiano Murgico, le sue stupefacenti prospettive barocche, i suoi sapienti contrasti tra habitat rupestre e colte architetture, canyon e campanili, sono oggi patrimonio riconosciuto dell’Unesco. L’articolato complesso dei Sassi si apre nella parete occidentale della gravina di Matera, dividendosi nei Sassi Caveoso e Sassi Baresano. Stradine tortuose, ampie scalinate, ripide scalette o stretti passaggi salgono alle case, sovrapposte le une alle altre o raccolte intorno a un cortile comune dove si trova il pozzo per l’acqua. Questa trama urbana, nella quale colpisce altresì la varietà delle forme architettoniche, ricorda insediamenti rupestri greci e turchi (come in Cappadocia) e per questo ha fatto e fa spesso da scenografia naturale per moltissimi film a trama storica come la famosa “Passion” di Mel Gibson girato interamente a Matera e nelle sue vicinanze. Discorso a parte meritano le chiese, anch’esse scavate nel tufo (ad esclusione della sola S.Pietro Caveoso) e organizzate a simulazione di architetture in muratura ma con cupole, pilastri colonne, absidi e decorazioni ricavate direttamente nella roccia. Vi consigliamo l’accompagnamento di una guida.
Maggiori info: www.sassidimatera.it
Il promontorio del Gargano: il Gargano è un promontorio carsico e ineguale che si estende per circa duemila chilometri quadrati dal livello del mare fino ai 1.055 metri di Monte Calvo. Lo “sperone d’Italia”, l’imponente massiccio che si protende per circa settanta chilometri nell’Adriatico ha caratteristiche ambientali tali da renderlo quasi un’isola tra il mare e la piatta distesa del Tavoliere. Il Gargano è sede della riserva naturale più densamente popolata d’Europa, il Parco Nazionale del Gargano. Nella parte costiera del promontorio sorgono poi città come Rodi Garganico, Peschici, Vieste, Pugnochiuso o Mattinata, caratterizzate da spiagge dorate o da candide scogliere a picco sul mare. In questo bellissimo contesto geografico si ritrovano le testimonianze di una antico e glorioso passato dell’arte attraverso grandiosi esempi di arte romanica, superbamente rappresentata dalle cattedrali di Troia e Lucera. Sempre nel Gargano, in provincia di Foggia, San Giovanni Rotondo è oggi uno dei principali centri di turismo religioso in Italia. Il primato è dovuto a Padre Pio (proclamato Santo il 16 giugno 2002 grazie all’enorme numero miracolose guarigioni a lui attribuite) il frate delle stimmate, primo francescano a ricevere questo particolarissimo segno di Dio dopo lo stesso San Francesco. Ma la religiosità nel Gargano ha radici antichissime, e senz’altro precristiane. Una remota tradizione vuole che in una grotta nei dintorni di Monte Sant’Angelo apparve l’Arcangelo Michele. L’apparizione dell’angelo soldato che guidò le schiere di Dio nella lotta contro i ribelli di Lucifero fu probabilmente metafora ed eredità della grande guerra goto-bizantina. Il santuario di Monte Sant’Angelo ebbe grande importanza nel MedioEvo ed era tappa obbligata dei pellegrini che andavano in Terra Santa. A nord del Gargano si apre l’arcipelago delle meravigliose Isole Tremiti, oggi riserva naturale marina.
Maggiori info: http://www.viaggiareinpuglia.it/ter/PE9/it/Gargano,-Isole-e-Daunia